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6 Luglio 2012
Frodi alimentari a Pistoia ed in Toscana. Verità, giustizia e legalità: tre parole per permettere all’agricoltura italiana di dare un futuro al Paese

 
A Pistoia ed in Toscana sono stati sequestrati dalla magistratura sedici tonnellate di polpo vietnamita spacciato per mediterraneo e otto mila tonnellate di olio d'oliva di qualità scadente 'profumato e colorato' da extravergine italiano e toscano.
È un bollettino di una guerra quotidiana al vero Made in Italy. Una guerra che colpisce i mille territori italiani e gli italiani tutti.
Fatti di cronaca toscani che hanno animato l'assemblea nazionale di Coldiretti tenutasi ieri a Roma. Non solo denuncia, in tre parole la sintesi di una proposta di risoluzione concreta, per dare una mano all'Italia che fa l'Italia: verità, giustizia e legalità.
Si parte da una constatazione: l'agricoltura italiana è un'eccellenza assoluta nel mondo (che tutti imitano, con mezzi truffaldini o delinquenziali). Purtroppo agli agricoltori, chi materialmente produce qualità, genuinità e buona alimentazione, rimangono le briciole in termini di redditività. Per tre motivi: imitazione, filiera troppo lunga e etichettatura poco trasparente. In tutto il mondo (Italia compresa) si vendono prodotti che sfruttano il richiamo all'italianità (Italian sounding), tolgono mercato al vero Made in Italy e lo 'sviliscono'. Inoltre, i troppi passaggi intermedi tra produttore e consumatore si tramutano in rendite per intermediari e speculatori.
Per superare questi paradossi, occorre:
verità: approvando in tempi rapidi regole che rendano a livello europeo realmente trasparenti le etichette, affinché il consumatore possa leggere la reale origine dei prodotti e delle materie prime;
giustizia nella ripartizione del valore aggiunto, tramite la creazione di un percorso per la filiera tutta italiana;
legalità: a livello nazionale per supportare le indagini di magistratura, guardia forestale, Nas ed altre forze dell'ordine, occorre approvare leggi, a cominciare da quella sull'olio, affinché chi fa bene sia premiato e chi fa male vada in galera. Norme a favore dei consumatori e dei produttori onesti.
Propositi che Coldiretti, per quel che è nelle proprie facoltà, ha già messo in pratica.
“Gli ultimi sequestri di olio e polpi farlocchi, anche nella nostra provincia, sono esempio dei danni che i produttori di cibo onesti subiscono ogni giorno -spiega Riccardo Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia-. La rete Campagna Amica per la filiera agricola tutta italiana è un rimedio e già una realtà che ha portato vantaggi ai consumatori e ai produttori onesti, pure pistoiesi”.
L'agricoltura viene considerata da alcuni la cenerentola dello sviluppo, non solo economico. “Sviluppo potenziale -continua Andreini- su cui l'Italia sta seduta sopra: la terra, con i suoi valori che producono lo 'stare bene' degli italiani, con i prodotti buoni e genuini e i benefici all'ambiente. Ne è un esempio emblematico Pistoia, che grazie ai suoi vivai, porta occupazione, sviluppo e bellezza. Basti pensare a come sarebbe il paesaggio pistoiese se, al posto delle piante ornamentali, mostrasse capannoni purtroppo svuotati dalla delocalizzazione delle imprese. L'insalata pesciatina o l'olio del Montalbano, invece, non si possono delocalizzare. L'agricoltura porta benefici a occupazione, salute, portafogli e ambiente: è su di essa che occorre puntare per uscire dalle secche della crisi”

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