Alcuni comuni stanno richiedendo alle aziende agricole informazioni in merito alla loro scelta di optare per un gestore di rifiuti privato oppure, come è pure possibile, fruire del servizio pubblico. Si ricorda che a partire dal 1° gennaio 2021, i rifiuti delle attività agricole e di quelle connesse sono escluse dall’ambito dei rifiuti urbani. La questione coinvolge soprattutto le imprese che esercitano le attività connesse (vendita diretta e agriturismi in particolare), che prima avevano un differente inquadramento. Le regole lasciano la facoltà all’imprenditore di avvalersi del servizio pubblico, secondo le condizioni da concordare a titolo volontario con il gestore, sulla base del principio secondo cui, al fine di garantire la corretta gestione dei rifiuti, debba comunque essere assicurato il mantenimento del servizio pubblico. I comuni sono, pertanto, tenuti ad assicurare la gestione dei rifiuti anche alle utenze non domestiche qualora le stesse non abbiano trovato alternative adeguate sul mercato.
Pertanto o si conferma la gestione del Comune o si comunica intenzione di rivolgersi ad altro gestore privato (con comunicazione annuale da fare al Comune in merito al servizio svolto dal gestore privato).