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8 Ottobre 2025
Export vivaismo. 92 milioni l’export delle aziende pistoiesi nel secondo trimestre

Pesano gli alti costi e l’incertezza geopolitica, ma i produttori di piante vive continuano ad investire in sostenibilità. Dal pacciamante organico con collante, al sistema che porta i dati sul consumo e le necessità di acqua delle piante direttamente sullo smartphone

Le aziende di una sola provincia esportano più di quelle di ognuna delle regioni italiane. Fa eccezione la Toscana, e non potrebbe essere altrimenti, visto che la provincia in questione è Pistoia e il settore è quello delle piante vive.

“Il polo vivaistico pistoiese si conferma leader anche nel secondo trimestre del 2025, con oltre il 30% delle esportazioni italiane di piante ornamentali destinate ai mercati esteri -spiega Coldiretti Pistoia, commentando le proprie elaborazioni sugli ultimi dati Istat-. In valore assoluto, tra marzo e giugno 2025 l’export ha raggiunto 92 milioni di euro, in leggerissimo aumento rispetto ai 91,3 milioni dello stesso periodo del 2024”.

“Nonostante la leadership – Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia – il comparto resta esposto a forti incertezze, legate alla complessa situazione geopolitica internazionale che inevitabilmente pesa sull’economia globale e, in particolare, su un prodotto come quello delle piante vive, importante ma non di ‘prima necessità’”.

“Speriamo in tempi migliori, ma intanto i nostri imprenditori agricoli, produttori di piante vive, continuano a investire e innovare, pur a fronte di margini ridotti e costi di produzione ancora elevati. Il futuro – aggiunge Tesi – si chiama sostenibilità, ambientale oltre che economica”.

Un esempio concreto è rappresentato da un sistema integrato di gestione e controllo della risorsa idrica: oltre agli impianti a goccia e ai laghetti di recupero dell’acqua, sono già operativi sistemi integrati che consentono un risparmio idrico di circa il 30%. Si tratta di un innovativo monitoraggio dello stato idrico delle piante, basato su sensori di umidità installati nel suolo o nei vasi di riferimento, collegati a una centralina meteo. Grazie agli indici vegetazionali e ai parametri sullo stato di salute delle colture, il sistema stima i fabbisogni idrici e rileva tempestivamente eventuali sintomi di stress, come quello da carenza d’acqua. Tutti i dati vengono trasmessi su smartphone o tablet dell’azienda, permettendo di avere in tempo reale la situazione su quando e quanta acqua è stata utilizzate, ed evitare sia eccessi sia carenze idriche.

Un altro esempio di innovazione arriva da una miscela organica brevettata dal centro di ricerca Crea-Of. Un innovativo pacciamante, affinato sul campo nell’ambito dei progetti di filiera con aziende della rete Coldiretti.

La miscela è un composto naturale dotato di un collante ecologico che lo rende stabile ed efficace contro le erbe infestanti nei vasi, eliminando la necessità di usare erbicidi chimici come il glifosato. È inoltre realizzato con materiali di scarto, come i residui della lavorazione del legno, in un’ottica di riuso ed economia circolare. La miscela, una volta distribuita alla base della pianta, si idrata e si adatta perfettamente alla superficie, mantenendo la propria efficacia nel tempo grazie all’azione del collante.

“Sono solo due delle tante innovazioni che il nostro vivaismo sta mettendo in campo per mantenere la propria distintività, e competitività -conclude il presidente di Coldiretti Pistoia-. Certamente non mancano i problemi e le minacce, ma continuando ad innovare come ha sempre fatto il vivaismo pistoiese, si troveranno le giuste ricette perché Pistoia sia anche in futuro la capitale del verde in Europa e non solo”.

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