La peste suina africana (PSA) avanza rapidamente in Garfagnana. Si allarga pericolosamente il fronte epidemico in provincia di Lucca: il virus-killer dei suidi, veicolato dai cinghiali, la cui popolazione nel frattempo è fuori controllo, bussa fragorosamente alle porte del resto della Toscana a tal punto da rendere necessarie l’emissione di una nuova ordinanza /n.5/2025 specifica per la Toscanada parte del commissario straordinario Filippini per rinforzare ed intensificare le attività di contenimento ed eradicazione previste dal piano nazionale per le zone di restrizione. Tutti i segnali – il ritrovamento di casi positivi negli ultimi giorni – mostrano infatti un preoccupante avanzamento dell’epidemia verso Sud. Nei giorni scorsi sono state infatti rinvenute diverse carcasse di cinghiali risultate positive al virus della PSA nel comune di Piazza al Serchio che comporteranno l’allargamento delle zone di restrizione a rischio infezione peste suina in Toscana.
“L’epidemia corre, le azioni sul territorio per fermarla molto meno” ammonisce Andrea Elmi, Presidente Coldiretti Lucca che invita a “non perdere tempo” ed accelerare per evitare conseguenze devastanti per le aziende agricole della Garfagnana, che subiscono danni e devastazioni continui a causa della pressione costante degli ungulati nei territori, con conseguenze anche per l’indotto agri-turistico della montagna, agricoltura e turismo risorse vitali per le aree interne della Toscana.
Le linee guida della nuova ordinanza sono state illustrate dallo stesso commissario Filippini in occasione di un tavolo virtuale promosso e convocato da Coldiretti Toscana, a cui hanno partecipato in presenza dall’ufficio di Coldiretti Lucca di Castelnuovo Garfagnana, insieme alla presidente dell’Unione dei Comuni della Garfagnana Raffaella Mariani ed al vice presidente della Provincia di Lucca Andrea Carrari, tanti soci agricoltori della zona. All’incontro, aperto dalla presidente regionale Letizia Cesani e moderato dal direttore regionale Angelo Corsetti, hanno partecipato tra gli altri per la Regione Toscana Marco Ferretti, responsabile per l’attività faunistico venatoria, e Alessio Capecci, responsabile per la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e veterinaria. Per l’ASL Nord Ovest settore sicurezza alimentare e sanità pubblica era presente Stefano Giurlani, mentre per l’ATC Lucca è intervenuto il presidente Pietro Onesti.
Tra le misure previste dalla nuova ordinanza, che segnano un cambio di passo nella lotta alla sua diffusione, anche la messa in opera di recinzioni lungo l’asse ferroviario Viareggio-Lucca-Pistoia-Porretta-Bologna per un totale di 136 km proprio lungo il tratto dove la peste suina rischia di sfondare le “deboli” difese fino a qui dispiegate per rallentare la sua avanzata.
Il tavolo virtuale, che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti dall’emergenza, è stato l’occasione per il presidente di Coldiretti Lucca Andrea Elmi ed il direttore Francesco Cianciulli di ribadire la necessità di intervenire subito con azioni di contenimento sui cinghiali, veicolo di trasmissione del virus, anche tramite l’installazione di gabbie di cattura – pig brig – da impiantare presso le aziende agricole che hanno già comunicato la loro disponibilità e collaborazione ad ospitare sui propri poderi tali strumenti di contenimento, risultati già molto efficaci in Lunigiana, il primo territorio della Toscana che ha dovuto affrontare – e sta affrontando - l’epidemia.