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8 Luglio 2010
A PISTOIA NASCE IL MUSEO ITINERANTE DEL FALSO MADE IN ITALY

Fotografie e alcuni prodotti che vengono spacciati come italiani ma che in realtà provengono dall'estero saranno messi in mostra nei prossimi giorni all'interno dei Mercati di Campagna Amica organizzati sul territorio provinciale per continuare a denunciare l'inganno che si cela dietro il business del falso made in Italy. Lo ha deciso la Coldiretti di Pistoia dopo la spedizione al Brennero di mercoledi scorso dove piu' di 1000 imprese agricole hanno bloccato insieme alla Guardia di Finanza e i Nas, i Tir che provenivano dall'estero e trasportavano alimenti taroccati:  cosce di maiale già pronte per la stagionatura, kiwi cileni che entravano dalla Germania, speck igp prodotto in Austria,  polli che in Italia vengono allevati in quantità sufficiente al consumo, latte, cagliate e formaggi.

Per continuare a sensibilizzare i consumatori all'interno dei mercati itineranti estivi che verranno organizzati su tutto il territorio provinciale la Coldiretti allestirà un gazebo informativo con foto scattate al Brennero ed alcuni prodotti alimentari che vengono venduti ai cittadini-consumatori come di origine italiana quando nella realtà provengono da ben altri paesi.

"le nostre imprese da tempo denunciano la concorrenza sleale che si cela dietro il mercato del falso made in Italy- afferma il Presidente della Coldiretti Riccardo Andreini- sono i cittadini-consumatori con le loro scelte consapevoli insieme alle istituzioni, che hanno il compito di legiferare in materia  i soggetti che possono definitivamente bloccare questo furto d'identità,  proprio per questo abbiamo scelto di continuare questa opera di sensibilizzazione attraverso l'informazione. Un cittadino consapevole di ciò che accade è un consumatore che sceglie di non acquistare prodotti falsati e che all'apparenza sembrano piu' convenienti.

il rapporto diretto che abbiamo con i consumatori all'interno dei mercati di Campagna Amica- continua il direttore Francesco Sossi- ha permesso alle nostre aziende agricole di instaurare un rapporto di fiducia legato soprattutto allo scambio di informazione sul prodotto che acquistano. Denunciare il falso made in Italy all'interno di questi momenti privilegiati di incontro è di estrema importanza. La spesa nei nostri mercati è slow e consapevole e proprio in questi momenti noi della Coldiretti vogliamo continuare a parlare dell'inganno che ogni giorno i cittadini possono trovare sulle proprie tavole. Tutti devono sapere che lo standard qualitativo garantito dal vero made in Italy e dai prodotti a km0 non equivale in alcun modo a quello dei prodotti esteri. Abbiamo un obbligo: quello di fare chiarezza e di continuare a farla spiegando bene quello che avviene.

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