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23 Novembre 2012
Centrale elettrica in mezzo ai vivai. La Regione e i servi sciocchi, l’ambiente, i posti di lavoro per giovani agricoltori e l’export

  
Riccardo Andreini, presidente di Coldiretti Pistoia, replica alla Regione Toscana che, per bocca dell'assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, ha affermato: “Ex Radicifil, il percorso di reindustrializzazione va avanti...”. Dichiarazione seguita ad un incontro a cui hanno partecipato, oltre alla Regione, le organizzazioni sindacali, il sindaco di Pistoia Samuele Bertinelli e l'assessore allo sviluppo della Provincia di Pistoia Paolo Magnanensi.
Sull'area ex-Radicifil il gestore svizzero Repower vuole costruire una centrale elettrica. L'area è alle porte di Pistoia, in mezzo ai vivai pistoiesi, fiore all'occhiello dell'economia provinciale e regionale (un terzo dell'export, vedi tabella in basso). Coldiretti ha fornito alla Regione tre studi curati da enti terzi che evidenziano l'inutilità e la dannosità del progetto (info su www.pistoia.coldiretti.it).
Nella zona coinvolta dalla costruzione dell'ipotizzata centrale e dalle opere accessorie (centralina di smistamento ed altro), sono tanti i giovani imprenditori agricoli ad operare, vivaisti in primis, che hanno beneficiato del premi di primo insediamento (fondi Psr). Alcune aziende sicuramente non potranno più operare, perché i propri terreni saranno occupati delle strutture della centrale.

Tutta la documentazione sulla Centrale in mezzo ai vivai

Dichiarazione di Riccardo Andreini, presidente Coldiretti Pistoia
Le dichiarazioni confermano che coloro che ci governano in Toscana e a Pistoia e lo stuolo di servi sciocchi, che fa loro corona, eternamente in ginocchio, intendono la Verifica di Impatto Ambientale (Via) al pari di una inutile prassi burocratica. Una perdita di tempo prezioso sulla strada delle meravigliose sorti e progressive del “percorso di reindustrializzazione dell’area ex-Radicifil”.

Invece di permettere agli uffici preposti di studiare il progetto di Repower nei minimi dettagli, per avere certezze sulla sua sostenibilità ambientale, i governanti regionali non hanno alcuna remora a dichiarare alla stampa che starebbero addirittura facendo pressioni per 'stringere i tempi..., rendendo così possibile da parte della Provincia di poter procedere alle autorizzazioni'.
Nella scorsa primavera, quando la bilancia della VIA sembrava pendere pericolosamente dalla parte degli oppositori alla realizzazione della centrale, i tempi non furono stretti, anzi, fu data a Repower la possibilità di integrare la propria documentazione, concedendo alcuni mesi di tempo e pubblicando le integrazioni volontarie sul sito web della Regione, scandalosamente, solo pochi giorni prima della scadenza per poter consegnare nuove osservazioni.
Invece di accertarsi scrupolosamente della qualità del lavoro svolto da pubblici funzionari pagati con i soldi dei cittadini per tutelarne la salute e l’ambiente in cui vivono, il Governo regionale, prima “normalizza “ con trasferimenti mirati gli uffici dell’assessorato all’Ambiente, quindi rende nota, senza alcun pudore, la volontà, a prescindere, di permettere la realizzazione della Centrale. Non credo che in questa vicenda i nostri concittadini possano dichiararsi completamente garantiti.

Speriamo almeno che a tutti i 90 lavoratori della Radicifil venga davvero garantito un sostegno al reddito alla fine della cassa integrazione e che possano quanto prima ritrovare il lavoro, anche gli 85 che molto probabilmente non potranno essere assunti da Repower. Perciò restiamo in attesa di conoscere quali saranno “tutti gli strumenti utili a garantire la ripresa produttiva” che l’assessore Simoncini vorrà mettere in campo. Perché queste dichiarazioni, mentre sottintendono chiaramente l’intento di acquisire consensi così necessari a far quadrato intorno a Bersani alle primarie del PD, sono meno chiare sulle iniziative che potranno garantire davvero un decoroso posto di lavoro, non solo ai cinque fortunati che Repower assumerà, ma anche a tutti gli altri loro colleghi ed ai vivaisti che perderanno il lavoro per la realizzazione della stazione di smistamento vicino a Masiano.

Dati ed elaborazioni Camera di commercio, industria, agricoltura e artigianato di Pistoia

Il settore agricolo è molto importante in provincia di Pistoia, oltre che per l’elevata qualità raggiunta nella produzione di prodotti destinati all’alimentazione quali il vino e l’olio, anche e soprattutto per il peso economico del florovivaismo che rappresenta una componente essenziale della ricchezza del territorio.
Il valore aggiunto a prezzi correnti (400 milioni di euro stimati nel 2011 su 6.750 milioni totali) mette in luce, infatti, l’importanza del settore.
La composizione percentuale del dato (circa il 6%) rapportata alla media regionale e nazionale, che non arriva al 2%, evidenzia come l’agricoltura pistoiese continui a rappresentare una quota importante del totale del prodotto provinciale.

Le piante costituiscono infatti il principale prodotto esportato dalla nostra provincia, con valori totali sempre in crescita.
Nel 2011 l’export del settore era aumentato rispetto al 2010 dell’1,2%, tale dato è in ulteriore incremento nel primo semestre del 2012 con una variazione di + 6% sullo stesso periodo del 2011.

Primi 10 prodotti esportati nel primo semestre 2012
 
Gruppi
 
primo semestre 2011
 
primo semestre 2012
 
variazione % 2012/2011
 
Piante vive
 
146.684.207
 
155.427.515
 
6,0
 
Mobili
 
73.157.190
 
66.750.359
 
-8,8
 
Calzature
 
56.457.940
 
61.419.604
 
8,8
 
Articoli di carta e di cartone
 
49.370.970
 
41.788.257
 
-15,4
 
Altri prodotti tessili
 
36.899.911
 
36.748.773
 
-0,4
 
Articoli in materie plastiche
 
34.787.760
 
33.810.082
 
-2,8
 
Tessuti
 
24.876.415
 
27.689.448
 
11,3
 
Cuoio conciato e lavorato; articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria; pellicce preparate e tinte
 
28.845.930
 
22.961.029
 
-20,4
 
Altre macchine per impieghi speciali
 
15.966.730
 
20.453.103
 
28,1
 
Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia
 
14.000.157
 
17.591.763
 
25,7
 

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