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8 Febbraio 2021
Economia: agricoltura in controtendenza grazie a giovani e donne, 41 imprese nate durante lockdown

Più forte della pandemia. 41 imprese sono nate durante le settimane di lockdown nella provincia di Massa Carrara. 36 sono dirette da donne e giovani. Il futuro non sembra far paura. A dirlo è Coldiretti Massa Carrara sulla base del rapporto economico relativo ai primi nove mesi del 2020 elaborato dall’Istituto Studi e Ricerche della Camera di Commercio di Massa Carrara.

Secondo il rapporto le imprese femminili sono crescite del 133,3% mentre quelle giovanili addirittura del 175% rispetto ad una media nazionale del 15,4%. Il tasso di crescita tra imprese aperte e chiuse è invece allo 0,56%.

“E’ un bel segnale che arriva da un territorio non facile che deve fare i conti con fragilità storiche ma anche con prospettive e potenzialità da esprimere. – spiega Francesca Ferrari, presidente Coldiretti Massa Carrara – La nostra terra ha saputo, anche in tempi così difficili ed incerti, dare risposte e speranza con progetti imprenditoriali concreti che valorizzano tipicità, identità e territorio nel contesto del nostro progetto di Campagna Amica. La più bella risposta è arrivata proprio dai giovani e dalle donne. La crescita che si è registrata a Massa Carrara non ha paragoni con nessun altro territorio”.

Tra le nuove aziende nate nel 2020 c’è l’azienda agrituristica “Le Lune di Greta” di Fivizzano che si trova tra Ceserano e Bardine. Greta, 32 anni, è subentrata alla gestione dell’azienda agricola dei nonni proiettandola verso un futuro multifunzionale e vocato alla ricettività ristorativa. L’azienda agricola produce olio, ortaggi e mele rotelle, settore che in tempo di Covid ha dato molte soddisfazioni, e punta sulla novità dell’allevamento di galline e conigli. Diplomata in geometra, Greta diventerà mamma per la seconda volta. “Il mio sogno – racconta – era restare qui e continuare a lavorare le terre dei miei nonni con una visione più moderna e al passo con i tempi. Crescerò i miei figli dove sono cresciuta io Questa vita mi piace anche se partire a capo di un’azienda durante una pandemia non è stata una passeggiata. L’attività dell’agriturismo è paralizzata ma siamo certi che rappresenterà una parte importante in futuro, quando tutto questo sarà finito, per il nostro progetto. Abbiamo fiducia nel futuro”.

Prima di arrivare per stabilirsi definitivamente in Lunigiana, Fabio Basini, 32 anni, ha girato mezza Europa. Originario di Milano, ha scelto di “vivere con meno ma vivere meglio” nella piccola comunità di Viano dove sta recuperando e salvando ettari di terreni, boschi e castagneti dall’abbandono. La sua azienda si chiama “Il Barbajan” in onore del soprannome degli abitanti di Viano dovuto al fatto che un tempo la torre del paese era il luogo preferito dai barbagianni per fare i nidi. “Sono stati i miei nonni a farmi scoprire queste terre. – racconta – Tornare qui è stata una scelta di vita”. La tappa precedente a Viano si chiama Madrid. “Siamo andati all’estero a lavorare per quattro anni per avere le risorse per poi venire qui ed acquistare i terreni. – racconta ancora con orgoglio – Abbiamo passato questi mesi pulendo i terreni e preparandoli alle loro future funzioni che sono quelle di produzione di ortaggi. Crediamo molto nell’allevamento a terra e nella vendita diretta con l’obiettivo di entrare nella rete di Campagna Amica. Vogliamo acquistare asini e capre”. Fabio presto diventerà padre. “Vogliamo per noi e per nostro figlio un altro ritmo. – spiega ancora – La Lunigiana è un posto magico per lavorare, vivere e sognare. Se siamo qui è perché è un posto davvero speciale”.

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