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18 Maggio 2015
FURTI IN CAMPAGNA. Passeggiatori notturni o su commissione: i ladri nei vivai pistoiesi continuano a fare danni

I passeggiatori notturni passano accanto alle serre dei vivai pistoiesi, tagliano il telo (vedi foto), perché aprire la porta farebbe scattare l'allarme, guardano icchè c'è, e poi i servono: vanghe, frullini, piccole piante e altri attrezzi. Poi ci sono 'gli organizzati', quelli che con camion e furgoni agiscono su commissione per portar via motozappe, tosaerba, piante più grandi. A volte si portano via mezzi agricoli ancora più grossi, e a volte il tentativo di fermare i ladri comporta conseguenze fisiche importanti per l'agricoltore che tenta di difendere la sua proprietà.
“Sono costanti i furti denunciati alle forze dell'ordine e poi segnalati dalle aziende florovivaistiche a Coldiretti -commenta Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia-. Subire 10 mila euro di danni è 'facile', tra uno o più teli da rimettere e produzione e attrezzature rubate”. Costi che crescono col costante, ma non risolutivo, aumento degli strumenti elettronici di dissuasione: per un sistema di videosorveglianza aziendale si spendono 5/10mila euro per un vivaio non grande. Pistoia, Quarrata, Agliana e Casalguidi sono le zone a rischio.
Se Pistoia piange, la Valdinievole non ride. Nelle aziende florovivaistiche si sono susseguiti furti ad impianti di irrigazione, motocoltivatori, taglia erba, spaccalegna, rimorchi nonché ad impianti di ruscus: i ladri sono entrati di notte ed hanno tagliato il pregiato ornamento verde, che si vende a peso. I furti hanno interessato Svizzera Pesciatina, Pescia, Chiesina Uzzanese, Ponte Buggianese e Buggiano.
Nella zona di Monsummano non sono mancate, invece, incursioni di ladri nelle aziende che producono ortaggi.
“Il furti, purtroppo, sono una costante ed è difficile per le imprese agricole alle prese con le difficoltà della crisi 'reggere' anche la tensione notturna -continua Tropiano, che nasce dal pericolo di 'incursioni' nell'azienda che di solito è accanto all'abitazione della famiglia”.
La presenze e l'impegno delle forze dell'ordine sono preziosi e costanti, ma purtroppo non basta. “Occorre fare un salto di qualità, vista la peculiarità del vivaismo, un'attività economica tutta all'aria aperta (o quasi) -auspica Tropiano-, occorrono sistemi dissuasivi ancora più efficaci e, soprattutto la certezza delle condanne per i responsabili, individuati e processati”. È questo il senso della lettera che Coldiretti ha inviato al Prefetto di Pistoia, dottor Angelo Ciuni; al Questore di Pistoia, dottor Salvatore La Porta; al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Pistoia, colonnello Eugenio Cacciuttolo.

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