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3 Agosto 2023
LE ZUCCHINE ESTIVE? SI RACCOLGONO NELLA FORESTA DEL TESO A 1000 METRI

Troppo caldo in pianura, aumenta l’altitudine dove si coltivano gli ortaggi

Coldiretti: una ‘rivoluzione’ che offre anche opportunità di sviluppo e diversificazione agli agricoltori montani

Sulla Montagna Pistoiese si raccolgono tante ottime zucchine a 1000 metri sul livello del mare. Col cambio del clima, aumenta l’altitudine dove si possono coltivare anche gli ortaggi.

“L’innalzamento dell’altitudine di coltivazione, dove ci sono temperature più miti –spiega Coldiretti Pistoia- è una ‘rivoluzione’ per alcune colture come le orticole che da sempre siamo abituati a trovare in pianura. Questa situazione climatica preoccupante offre al tempo stesso delle opportunità di sviluppo e diversificazione per gli agricoltori montani. Con le zucchine, per esempio”.

Il sole e le alte temperature di luglio e agosto riducono la produttività in pianura delle piante di zucchine del 35/40%, rispetto ad aprile/maggio e settembre. Tanto da scoraggiarne la produzione: per avere un raccolto adeguato occorre aumentare i costi, proteggendo le piante con rete ombreggiante e somministrando consistenti volumi di acqua; tutto ciò diventa difficile da sostenere, e sicuramente comporta aumenti dei prezzi al consumo.

Tutti fattori che rendono remunerativa la coltivazione anche delle zucchine in montagna, come ha fatto un’azienda agricola della rete Coldiretti, che ha destinato una particella sperimentale di coltivazione a zucchine a quota 1000 metri di altitudine nella Foresta del Teso. Nel fondo valle dove si trova l’omonima l’azienda agricola, in questo periodo si trovano le condizioni perfette per farlo, temperature miti, abbondanza idrica e ridotto irraggiamento solare.

Per adattare meglio al contesto la coltivazione, è stata scelta una particolare varietà di zucchino che può essere allevata ad alberello, raggiungendo un’altezza di circa 1 metro. Questa forma di allevamento porta importanti vantaggi, la possibilità di ridurre le distanze tra le piante ottimizzando al massimo le superfici di coltivazione che in montagna sono poche, mantenendo la vegetazione ben arieggiata e distante dall’umidità del suolo che potrebbe provocare l’insorgere di malattie fungine a cui la coltivazione è particolarmente sensibile.

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