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7 Aprile 2021
MALTEMPO. DAI POMODORI ALLE PHOTINIE AI VIGNETI, LE COLTURE A RISCHIO A PISTOIA

Coldiretti: le gelate notturne preoccupano vivaisti, viticoltori e produttori di ortaggi

Previsioni per stanotte: meno 3 gradi

Anche le piante ornamentali soffrono le gelate notturne. Pomodori, zucchine, peperoni piantati in campo o in serre non riscaldate sono compromessi, ma anche photinie, evonimi, allori ed altre piante che avevano già vegetato vedono compromessa la loro bellezza (e vendibilità) a causa delle basse temperatura che danneggiano le loro foglie. A rischio anche le infiorescenze nelle vigne a Sangiovese, con conseguente perdita di produzione di uva nei filari colpiti.

“Il crollo delle temperature sottozero in primavera –spiega Coldiretti Pistoia- impensierisce i nostri imprenditori agricoli. Tra i produttori di ortaggi non ha avuto conseguenze solo chi ha serre riscaldate, che però vede aumentare i costi per il gasolio. Stanotte, con temperature attese a Pistoia di meno 3 gradi, i danni potrebbero essere importanti anche per le piante ornamentali, con tante varietà già pronte alla vendita la cui immissione sul mercato dovrà essere rimandata a quando ricresceranno nuove foglie.

Non mancano timori anche in vigna. Le infiorescenze nei vitigni di sangiovese sono già cresciute: temperature sottozero e assenza di vento potrebbero ‘bruciarle’, azzerando la produzione di uva”.

Il crollo delle temperature sottozero in primavera mette a rischio i raccolti dopo un lungo periodo di alte temperature che hanno favorito il risveglio della vegetazione. Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti - sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di decine di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline.

Il brusco abbassamento delle temperature anche con l’arrivo del gelo in pianura – continua la Coldiretti – compromette nella nostra provincia la produzione di ortaggi coltivati come lattughe, bietole, cavoli, spinaci, fave e piselli. Fuori dal riposo invernale e, pertanto, più sensibili al gelo, anche la vite. A rischio – precisa la Coldiretti - le coltivazioni più precoci di mais, che potrebbero dover essere riseminate, ma anche cespugli e piante ornamentali nei vivai, dove le gelate possono pregiudicare l’armonia e la simmetria delle chiome ottenute con anni di sapienti potature.

L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – precisa la Coldiretti – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.

Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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