In un periodo dove il caldo non ha dato tregua i vigneti vengono presi letteralmente di mira dagli uccelli in particolar modo dagli storni, che sono resi ancor più ghiotti dal grande caldo di una estate con poca acqua.
La presenza degli storni - afferma il presidente della Coldiretti Riccardo Andreini - sta diventando preoccupante. Abbiamo segnalazioni molto allarmate da parte di nostri soci che temono di veder svanito il lavoro di un anno a causa della forte presenza degli storni e della loro particolare voracità. A nulla vale l’utilizzo di tutte le forme di dissuasione siano essi i palloni predator o i cannoni a gas che dopo una prima azione efficace per le caratteristiche stesse degli storni non sortiscono alcun effetto. L'apertura della caccia senza l'uso di richiami e degli altri tradizionali mezzi di adescamento non ha dato, com'era previsto, risultati apprezzabili.
I danni causati da questo volatile – rincara il direttore Francesco Sossi – che vola in stormi di grandi dimensioni spesso non vengono nemmeno più denunciati. Infatti esiste un enorme differenza, come più volte sottolineato, tra i danni realmente subiti dalle imprese agricole e quelli evidentemente denunciati e poi risarciti.
La situazione che più ci preoccupa è che oggi gli storni si stanno rivolgendo alle coltivazioni viticole domani, a vendemmia terminata, si rivolgeranno alle colture olivicole.
C’è la necessità, come chiesto anche a livello regionale dalla nostra organizzazione, di sedere intorno ad un tavolo agricoltori, cacciatori, ambientalisti ed enti locali per continuare a confrontarsi sul tema, cercando di far finalmente reintrodurre lo storno fra le  specie cacciabili e soprattutto, quale azione immediata, tentare di semplificare l’iter burocratico delle domande di risarcimento, prevedendo risorse adeguate.