Il Fondo innovazione dell'Ismea finanzia investimenti volti a sostenere la realizzazione e lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all'incremento della produttività nei settori dell'agricoltura, della pesca e dell'acquacoltura attraverso la diffusione delle migliori tecnologie disponibili per la gestione digitale dell'impresa, per l'utilizzo di macchine, di soluzioni robotiche, di sensoristica e di piattaforme e infrastrutture 4.0, per il risparmio dell'acqua e la riduzione dell'impiego di sostanze chimiche, nonché per l'utilizzo di sottoprodotti. La dotazione finanziaria per l'anno 2023 è di 75 milioni a livello nazionale.
Finanzia: a) macchine, strumenti e attrezzature per l’agricoltura b) macchine mobili non stradali per agricoltura e zootecnia c) macchine per la zootecnia d) trattrici agricole e) investimenti per la pesca e l’acquacoltura.
Il bando concede un contributo a fondo perduto, in percentuale variabile a seconda del soggetto richiedente e dell'investimento.
Gli interessati si rivolgano ai tecnici Coldiretti nei rispettivi uffici zona, senza indugio: trattandosi di fondi distribuiti a livello nazionale è essenziale essere pronti con i progetti di investimento e di strutturazione giuridica già dal primo giorno di apertura del bando, che avverrà a breve.
• Possono essere ammesse le PMI singole o associate, ivi comprese le loro cooperative e associazioni, che:
• risultano attive da almeno 2 anni alla data di presentazione della domanda.
In caso di svolgimento di più attività, il requisito deve sussistere per ogni specifica attività alla quale è
destinato l’investimento per il quale si richiede il contributo ai sensi del Decreto;
• hanno sede nel territorio nazionale;
• non risultano in difficoltà;
• effettuano Investimenti in innovazione tecnologica di importo non inferiore a 70.000 euro (ridotto a 10.000
euro per il settore della pesca) e non superiore a 500.000 euro;
• non hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti
individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.